Pregare coi 5 sensi

Occhi, bocca, naso, mani, orecchie ... in preghiera.

Non dimentichiamo il valore dei segni. Questi ci permettono di comprendere concetti e astrazioni, trasformano la Parola in vissuto: una fiamma, un po’ di sale, qualche chicco di grano, il pane, l’uva, un po’ d’acqua, una stretta di mano.... Facciamoli entrare nei nostri incontri di preghiera! 

Sperimentiamo la magia del racconto (prima proposta, seconda proposta, terza proposta), raccontato (e non letto): ogni genitore esercita un grande fascino nei confronti del figlio, almeno fino ad una certa età. Qualsiasi siano le nostre doti di narratore, vale la pena che proviamo a raccontare ai nostri figli un episodio del Nuovo o dell’Antico Testamento o una storia significativa. Il racconto ha un linguaggio semplice, un carattere molto familiare, crea complicità, suscita attenzione.

Anche il nostro corpo e la gestualità diventano molto importanti: ci permettono di esprimere i nostri sentimenti, di tradurre in movimento i testi, di esprimere con semplicità l’affetto tra di noi. Se ci diamo la mano, se battiamo le mani o le alziamo verso il cielo, se ci abbracciamo o ci diamo un bacio, comunichiamo con intensità. Il nostro messaggio- Gesù ci vuole bene, ci vogliamo bene- raggiunge anche i più piccoli tra noi.

I bambini scoprono la realtà attraverso il gioco. Giocare è la loro attività fondamentale, il loro modo di conoscere il mondo. E allora... giochiamo ! Insieme, mamma, papà, bambini, ragazzi. Un gioco ben strutturato, di solito, piace a tutti, aiuta ad avvicinare grandi e piccoli. Attenzione però a non farlo durare troppo a lungo. Perché il messaggio sia efficace, il gioco deve interrompersi prima che l’interesse venga meno.

Il Calendario può diventare una via per accostarsi in modo concreto, allegro e fattivo alla Parola di Dio: ci può aiutare nella scoperta del suo messaggio, a sperimentarne il significato, a legarla alla nostra vita di ogni giorno, a gustarla in modo gioioso. Ce la fa sentire più familiare. E Isaia che ci parla della fine dei tempi non ci risulterà più estraneo di Maria, dell’Angelo che le annuncia la nascita di Gesù o di Giuseppe suo sposo.

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