Perché questi corsi

Narrare la Bibbia ai nostri figli è regalare a loro (e anche a noi) il senso della vita. 

Il tema della Narrazione biblica in famiglia è un tema proprio della spiritualità familiare. E non solo perchè, come diceva San Girolamo, l'«ignoranza delle scritture è ignoranza di Cristo», ma anche perchè è la Bibbia stessa che raccomanda ai genitori di insegnare la Parola di Dio ai propri figli, dicendo anche dove: dentro casa, lungo la via... Ma alla maggior parte di noi sembra un compito insormontabile. Non è forse così?

Prova il seguente Giochino-test: quali parole ti vengono in mente quando si dice "Trasmissione della fede"?

Probabilmente le prime che saltano alla mente sono "catechesi, parrocchia, catechiste, parroco,...".

Gli Ebrei risponderebbero a questa domanda con un'altra serie di parole: "casa, mamma, papà, tavola, racconti, ...". Nella tradizione biblica la trasmissione della fede avviene dentro casa, in famiglia, con gli ingredienti tipici della vita familiare. Il compito di insegnare la Bibbia ai figli è affidato ai genitori (soprattutto nei libri dell'Esodo e del Deuteronomio è detto moltissime volte): "Queste mie parole le insegnerete ai vostri figli parlandone in casa... camminando per la via...".Traspare un'idea di tale familiarità con la Parola di Dio da poter essere argomento tra genitori e figli anche mentre si va per la via... Immaginiamo... mentre accompagniamo i nostri figli a scuola, quando siamo in macchina con loro per portarli di qui o di là, durante una gita, in vacanza... Ma anche, dice la Bibbia, "parlandone a casa"... potrebbe essere di sera, seduti sul tappeto in soggiorno, a tavola...Sembra qualcosa di molto lontano dalla nostra sensibilità e forse anche dalle nostre possibilità, non è così? In effetti, nel corso degli anni, abbiamo assistito ad una progressiva separazione tra fede e vita familiare e ad una perdita di familiarità degli adulti conla Parola di Dio.

Si aprono 2 domande: ma è proprio necessario che i genitori si riapproprino di questo compito? Se sì, in che modo?

  1. In risposta alla prima domanda non si può dire che sì, è importantissimo. Non solo perchè così i figli capiscono che, se la Parola di Dio è qualcosa che sta a cuore ai loro genitori, allora è qualcosa di importante per la vita. Ma soprattutto perchè la rivelazione biblica è la testimonianza di ciò che fa Dio per l'uomo nella storia. Per ogni uomo. Nella grande storia, ma anche in ogni storia. Infatti non è tanto per ricordare qualcosa che è avvenuta tanto tempo fa che si racconta la Bibbia. La Bibbia va raccontata perchè questa Parola è ancora attuale, contemporanea, indirizzata a noi qui e adesso. E' una Parola ancora adesso in azione. Ascoltarla ci permette di comprendere chi siamo, quello che stiamo vivendo, a cosa porta la nostra vita.

Narrare la Parola ci inserisce in una storia che ci dà le radici e ci apre al futuro proprio come avviene quando raccontiamo le tappe fondamentali della storia di famiglia. Per questo non possiamo accontentarci che siano solo gli altri a narrare la Bibbia ai nostri figli.

  1. Resta aperta, poi, la seconda questione: come riuscire in questo compito? Certamente il primo passo è una nostra maggiore frequentazione con la Parola di Dio. Come possiamo raccontare qualcosa che non conosciamo? Forse avviarsi in questa direzione può sembrare una fatica, ma chi ha già cominciato può testimoniarci che apre a tesori immensi, orizzonti infiniti, respiro a pieni polmoni. Le occasioni per avviarsi in questo cammino con l'aiuto di qualcuno sono innumerevoli: basta decidersi. Una goccia tra le mille, per chi abita nei dintorni, alla Casa Diocesana di Spiritualità Familiare, c'è un gruppo di narrazione biblica.

Tuttavia, diciamo anche che non occorre essere dei biblisti per cominciare a narrare la Bibbia ai nostri figli. Possiamo imparare con loro, cominciando con quello che sappiamo e poi continuando a crescere insieme, anzi, proprio grazie a loro e al richiamo che rappresentano sempre per noi, ad essere testimoni credibili e competenti. Non abbiamo forse imparato la matematica, le lingue straniere, le più remote regole delle grammatica italiana, gli elementi base di pediatria, il funzionamento di uno sport, come si usano i social network e chissà quante altre cose, tutto solo per essere all'altezza di star loro a fianco? Non dovremmo immaginare in modo molto diverso neanche l'accompagnamento nella fede. 

E' solo molto più importante! Far conoscere la Bibbia ai nostri figli, infatti, ha persino più valore che occuparsi della loro cultura e della loro salute perchè da' loro una ragione per cui vale la pena vivere, da' un senso anche al fatto di investire  tante energie sullla formazione e la cura.

Coraggio, dunque, genitori! C'è una buona notizia da conoscere e raccontare! Non vorremo mica privarne proprio i nostri figli!?

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