Usciamo all'aperto, quando il tempo ce lo permette.
Per conoscere noi stessi è importante conoscere la nostra terra e conoscere la natura: il susseguirsi delle stagioni, la vita di piante e animali, i loro colori, il loro nascere, riprodursi e morire ci parlano di noi e di ciò che è sopra di. noi. Non è un caso se le parabole evangeliche si riferiscono così spesso a fenomeni naturali.
Da sempre l'uomo trova nella natura lo specchio e la misura più autentica di ciò che è. Di questo abbiamo ancor più bisogno noi oggi che, per lo sviluppo della tecnologia, rischiamo di vivere una vita artificiale, in contatto quasi soltanto con le nostre opere. Fuori, dunque, per toccare con le mani un mondo "vivo", e non limitarci a guardarlo sulle foto dei libri o nelle immagini della televisione.
Andare all'aria aperta, però, non è stendersi su di un prato a fianco dell'auto, per prendere il sole. E' lasciare la macchina e ogni segno umano e camminare fuori dai percorsi frequentati, per guardare, ascoltare e chiedersi perché.
Conoscere la propria terra è anche riconoscere il modo in cui le generazioni prima di noi si sono inserite in essa: dove e come hanno costruito, leggendo i segni che ci hanno lasciato. Guardiamo ad esempio un insediamento nuovo e confrontiamolo con uno antico; guardiamo le case costruite in un paese dagli anni '50 in poi e chiediamoci cosa sia successo.
IDEE PER UNA PASSEGGIATA
Nota: la bibliografia riportata è ovviamente datata, ma abiamo pensato di lasciarla ugualmente